Milano, pausa pranzo da Govinda

Dopo il turbinio elettorale sentite il bisogno di un po’ di quiete e di una pausa pranzo lontana dalle solite chiacchiere sui travestimenti di Grillo o i misteriosi elettori di Berlusconi? Siete di passaggio nell’affollata via Torino alla ricerca di un libro alla Fnac prima dell’imminente chiusura? Sono giorni che pensate di iniziare una dieta vegetariana dopo l’abbuffata carnivora della Dunkan? O siete in vacanza a Milano (non ridete), in pieno centro, c’è troppa coda da Luini e volete sedervi in un ristorante che non abbia solo un’offerta di menu turistico-truffa? Potete rilassarvi e pranzare da Govinda, lo storico ristorante vegetariano milanese Hare Krishna a due passi dal Duomo.

Come trovarlo? Guardate la facciata della Fnac (sì, è Superman sul balcone al primo piano), poi giratevi di 180° e prendete la piccola stradetta Valpetrosa, che ci ricorda che anche Milano ha un suo centro storico. In fondo, al numero 5, lo troverete. Attenzione a non superarlo pensando si tratti di un centro massaggi indiano, finireste in un pub inglese non proprio dalle atmosfere soft.

Vi chiederanno con un dolce sorriso di fare la tessera, in quanto associazione culturale, 3 euro, in cambio del regalo di un libro, volendo anche di cucina. L’ambiente è davvero rilassato, incredibile per l’ora di pranzo a Milano, tutti vi sorrideranno e vi faranno accomodare con altri commensali. Le sale sono molto belle, l’antico palazzo ha alti soffitti a volta ed è arredato con tavoli tondi con vere tovaglie.

Noterete che per lo più gli altri commensali sono habitué, ma non per questo spocchiosi o scortesi, anzi cercheranno di interpretare le pietanze per voi. La scelta è tra un piatto di 4 portate, con un bis a 9 euro oppure di 6 portate con possibilità di bis su tutte le portate a 13 euro e 50. Incluso coperto, ottimo pane, caffè o tisana e come bevanda succhi o infusi.

Se non è la rilassatezza dell’ambiente ad attrarvi sappiate che la cucina è davvero ottima. Il piatto ridotto comprende un’insalata, condita con una deliziosa salsina alle olive; una ciotola di riso con bietole e spezie varie, le famose patate guaranga, oggi con zucca, (patate, zucca, varie spezie e panir, che a noi ricorda la formaggella che faceva la nonna); un dolce al burro di arachidi. Per bibita un infuso di sedano, forse con dello zenzero. Delicatissima. Per noi forse anche troppo.

Se invece cercate un’alternativa vegetariana in zona senza voler la pacatezza degli Hare Krishna, potete andare alla Latteria vegetariana di via Unione 6. Qui vi tratteranno in maniera un po’ più burbera e goliardica e sarete un po’ pigiati gli uni agli altri. Se non potete rinunciare al vino, trovate quello della casa, spesso di uso comunitario. Ottime le verdure ripiene. Il conto ben più salato.

Suggerimento per la digestione: ovviamente non sarà la vostra prima volta, ma visto che vi trovate così vicini, perché non tornare a dare uno sguardo alla bellissima chiesetta di Santa Maria presso San Satiro? Capolavoro del Bramante che con il famoso abside ha fatto conoscere la tecnica prospettico illusoria anche a Milano, e non era ancora il '500 (1476-82).

Govinda, via Valpetrosa 5, Milano