Vini naturali, risposta al Gambero

"I vini d'avanguardia d’oggi sono una risposta reale al genocidio biologico che la moderna agricoltura ha imposto all'umanita". Riceviamo e volentieri pubblichiamo una bella replica all'articolo "Ve lo do io il vino naturale", pubblicato sul Gambero Rosso (di cui abbiamo parlato qui). La scrive Denny Baldin, che si definisce "promotore d'ebbrezza" ed è un vigneron che lavora a Le Vivier, Fleurie, Rhone-Alpes, Francia

Auguro sinceramente agli appassionati di vino italiani di dover godere in futuro ciò che sta succedendo qui in Francia: una rivoluzione gastronomica alimentata da vini d'avanguardia fatti con le uve e basta, che a furor di popolo sta scardinando e ribaltando il potere di un aristocrazia volgare, pomposa e decadente. In ogni forma d'arte quando il nuovo arriva viene deriso, criticato, attaccato anche violentemente.

Immagina due vecchi amatori di nature morte del periodo Luigi XIV che si trovino a dover commentare una mostra con “teste di donna” di Picasso, dei “Numeri” di Pollock, o “L’origine del mondo di Courbet”: come credi che possano reagire? Ah, tutto fuori proporzione… Cos’e’ uno scherzo? …Il pittore e' confuso…… E la chiami arte quella? Una donna nuda. La vulva pelosa? Che orrore!!!

Se compri un succo d'arancia al supermercato hai due opzioni: fresco spremuto pastorizzato e messo in frigo, oppure prendi quello che può' stare al caldo che tanto non patisce. Io preferisco quello fresco: è piu' saporito, sento che mi fa meglio anche se non ho un analisi di un laboratorio che me lo prova, se ha dei pezzi dentro non mi scandalizzo. D'estate non lo lascio sulla credenza perché so che altrimenti va a male.
Perché va a male? Perché è vivo. E se è vivo può anche cambiare d'umore. Alle volte apro delle bottiglie di vino d'avanguardia ed è vero, puo' capitare che sia così incazzato che suda collera. E allora? Allora lo lascio all'aria, lo tengo d'occhio fino a quando una sera, il giorno dopo, alle volte una settimana dopo, gli passa e facciamo l'amore. Anche con mia moglie e' piu' o meno così.

I vini d'avanguardia li tieni al fresco perché sotto i 14 gradi i lieviti e i batteri dormono. Quando li bevi la temperatura del tuo stomaco li porta a 38 gradi e cosa cominciano a fare lieviti e batteri a 38 gradi? Fanno festa. E cosa fanno quando i lieviti e i batteri quando fanno festa? Mangiano. Cosa? Tutti gli zuccheri e gli acidi residui che hai nello stomaco e che non sono stati digeriti. E qual e' il risultato del loro lavoro? Una dose fresca fresca di alcol. Essì: il tuo corpo digerisce meglio e con meno energia. Tradotto: l'ebbrezza dei vini d'avanguardia e' tutta un'altra ebbrezza. Sei più leggero, il tuo spirito si innalza, i pensieri sono più lucidi, i capillari si aprono, è un generale senso di eccitazione e immaginazione altrimenti impossibili.

Il vino diventa un tonico, un rimedio, un'ostia per discepoli di Dionisos.

Se un vino tecnologico è miele, i vini d'avanguardia sono la pappa reale.

Se un vino tecnologico è un quadro, i vini d'avanguardia sono una danza.

Se l'ebrezza di un vino tecnologico è una corsa all’ippodromo, i vini d'avanguardia sono una cavalcata “al pelo” nelle orde di Genjis Khan all'attacco del nemico sugli altipiani della Mongolia.

La nostra è una frontiera e alla frontiera niente funziona alla stessa maniera. L'immaginazione e l'intuito valgono più e quanto l'esperienza.

I vini d'avanguardia d’oggi sono una risposta reale al genocidio biologico che la moderna agricoltura ha imposto all'umanità, sono un rifiuto della formattizzazione culturale e gustativa.

Jules Chauvet, Marcel Lapierre, le Beaujolais un po' come Fidel, Ernesto e Cuba. No anzi: Darth Veder, Luke Skywalker, la Forza.

Che la vigna sia con noi!

Denny Baldin,
Le Vivier, Fleurie, Rhone-Alpes, Francia
https://lesdessousducep.fr/