Magri con la dieta dei monaci buddisti

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Gennaio 2013. L’Epifania si è appena portata via tutte le feste e da lunedì – come sempre del resto – è tempo di dieta. Tra i buoni propositi per l’anno nuovo non manca mai, viste le abbuffate natalizie, quello di perdere peso, mangiare più sano, muoversi di più, iscriversi in palestra/piscina. Ma la scelta è ardua: glamour come dieta Dukan e Tisanoreica o “casereccia” le più classiche diete a zona o dissociate? La decisione sul nuovo regime alimentare (finché dura, dato che la forza di volontà non sempre supporta le buone intenzioni) è un momento delicato.

 

Mentre meditiamo scopriamo, bazzicando sul web, che da un po’ di tempo impazza la cosiddetta dieta dei monaci buddisti, con garanzia di risultati da record già nella prima settimana. Pare esistano due varianti, la prima delle quali a base di riso, frutta e verdura. Frutta a colazione, riso e frutta a pranzo, verdura a merenda e riso e verdura a cena. Allegria, insomma. Di buono c’è che le quantità sono libere, ma la lista dei divieti è lunga: dal sale ai formaggi, dagli insaccati a tutti gli altri condimenti che non siano spezie e salsa di soia. La chiave di volta della variante due, invece, è un misterioso intruglio a base di antiossidanti, aloe, tulsi, citronella, the verde, erbe e fiordaliso in petali. Bevendolo si potrà mangiare qualsiasi cosa, in qualunque quantità. Le controindicazioni? Ricetta segreta, manco fosse la Coca-Cola e prezzo sul web proibitivo: 300 grammi vengono una sessantina di euro.

Insomma, con tutto il rispetto per i monaci buddisti, non proprio la dieta alla portata di tutti. Senza contare che, come accade per i regimi alimentari che escludono completamente alcuni tipi di alimenti, è molto probabilmente poco equilibrata per il nostro organismo e minaccia di far recuperare nel giro di poche settimane tutti i chili miracolosamente persi, secondo il più classico degli effetti fisarmonica. Insomma, il vero miracolo non ci pare quello promesso dalla magica tisana, ma osservare – anno dopo anno – tutto quello a cui siamo disposti a credere pur di perdere i chiletti in più accumulati sotto le feste.