“Happy food”, le ricette della felicità

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L’obiettivo, dichiarato nel sottotitolo del libro, è di quelli ambiziosi: “Tante ricette per vivere sani e felici”. Troppo difficile, forse? Beh, c’è da dire che Happy Food (edizioni Gribaudo) mette in campo credenziali importanti per rendere verosimile ciò che promette. Da una parte l’esperienza poliedrica di Donna Brown, canadese di nascita ma italiana d’adozione, che da oltre 20 anni si occupa di lifestyle, “di tutto ciò che può migliorare la vita”, con un particolare interesse per la cucina che l’ha portata a condurre un programma su Gambero Rosso Channel e a scrivere un precedente volume di grande successo (Food & Flowers). Dall’altra la competenza scientifica di consulenti davvero d’eccezione, i ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia che hanno ispirato i principi nutrizionali sui quali sono basate le pietanze proposte, rispettose delle linee guida stilate dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro riportate all’inizio del testo. Una collaborazione che non si è limitata alla fase di stesura del libro, visto che una parte dei proventi delle vendite andrà proprio alla Fondazione IEO.

«Nella mia vita di mamma e donna – spiega Brown – ho avuto un percorso culinario variegato che mi ha portato a credere fortemente nel ruolo dell’alimentazione come strumento preventivo. Mangiare bene è una delle vere gioie della vita, e con poche e semplici regole può diventare anche uno strumento per tutelare la nostra salute». Happy Food riesce a sfatare due luoghi comuni molto diffusi: che i cibi sani siano poco gustosi e spesso complicati da cucinare. Le circa cento ricette proposte nel libro, divise tra “colazione”, “pranzo”, “merenda” e “cena” (macrocapitoli a loro volta articolati in altre sottocategorie per tutti i gusti), risultano infatti di semplice e rapida preparazione, grazie alle esaustive spiegazioni e all’elenco analitico degli ingredienti dei quali vengono anche sottolineate le qualità nutritive che li rendono consigliabili. Quanto al palato, non c’è che l’imbarazzo della scelta: si va dalle opzioni più tradizionali, come gli involtini di pollo e lattuga o il gelato al cioccolato, a pietanze frutto di contaminazioni etniche come il “guacamole nipponico” fino a piatti nostrani rielaborati giocando sugli ingredienti, come nel caso delle lasagne di kamut con ragù di porcini e pomodori secchi.

E il volume si spinge fino ad offrire versioni salutari di piatti solitamente additati come nemici del nostro organismo: «Provate l’hamburger vegetariano ai fagioli neri, una variante particolare di un piatto ormai entrato nella nostra cultura alimentare – sottolinea Brown – un’ottima fonte di proteine alternativa alla carne che sfrutta le qualità salubri dei legumi e delle verdure fresche. Il risultato è garantito,anche mia figlia ormai mi chiede solo questo e non quello tradizionale». E anche i dolci, con un po’ di fantasia e attenzione ai componenti, possono assumere una veste nuova, abbinando ad esempio mandorle e zucchine: «Si tratta di una torta per la quale si utilizza solo farina di mandorle, ricchissima di calcio, proteine ed Omega 6. È una merenda perfetta da offrire con una tazza di tè o un bicchiere di sidro». Insomma, mettete alla prova questo “manuale della felicità”, come viene definito nell’introduzione, magari scegliendo la prima pietanza in cui cimentarvi a partire dall’elenco che trovate in fondo al libro in cui le ricette sono enumerate con anche delle indicazioni per i vegani e per chi soffre di intolleranze alimentari.