Soldini: “Il mio cenone? Liofilizzato”

Raggiunto (telefonicamente) durante la navigazione verso il nuovo record sulla rotta New York-San Francisco, Giovanni Soldini noto chef milanese, artista della pasta alla carbonara in pentola a pressione, nonché, nel tempo libero, navigatore di una certa fama (e fame) – ha descritto con toni malinconici il menu del proprio veglione di Capodanno. "Roba liofilizzata", purtroppo.
E sì che per celebrare l'arrivo del nuovo anno, Soldini aveva preparato ben altro menu. Lo sponsor non tecnico (anzi, lo sponsor meno tecnico del mondo!) della sua avventura, Eataly, gli aveva infatti riempito la cambusa con specialità di ogni tipo, persino con un cotechino precotto da celebrazione.

L'idea era dunque quella di un bel piatto di carbonara come primo e una fetta di cotechino come secondo. E però il meteo si è messo di traverso, ritardando di una decina di giorni la partenza. Così, invece di incrociare le acque placide del triangolo delle bermuda, Soldini e i suoi uomini  si ritroveranno nel gelo ventoso del Labrador, la sera di capodanno, impegnati a domare l'oceano sferzante.

"Noi cuciniamo tutto con acqua di mare e in unica pentola a pressione – spiega Soldini – quindi visto l'inferno che ci sarà in coperta, a -3 gradi, non credo proprio che riusciremo a cucinare alcunché. Al massimo poltiglia liofilizzata". Per il cotechino mandato con tutto l'amore del mondo dall'amico Farinetti bisognerà dunque aspettare qualche giorno. "Ma va bene così.  E poi si sa, il gusto aumenta con la fame".