A Testaccio, tra sushi e steakhouse

A guardarlo da fuori, di fronte all'ex Mattatoio, sembra un nuovo, brutto, centro commerciale. Una di quelle robe gigantesche che mettono agitazione solo a guardarle. E' il Nuovo Mercato  di Testaccio che dopo mesi di ritardi aprirà i battenti ufficialmente il 30 maggio (l'inaugurazione ufficiale sarà a metà giugno). Tra le polemiche: dalla chiusura del vecchio mercato trasferimento del Farmer's Market ( di cui vi abbiamo parlato, qui) agli elevati costi del canone di affitto dei box, che a quanto pare, aumenterà da 0,42 euro a metro quadro al giorno a 0,63 euro. I 5000 metri quadri ospiteranno 103 operatori (ma per l'inaugurazione sarà pronto meno del 40 per cento). Per il momento, i più lesti ad aprire sono stati due ristoranti perfettamente in linea con la tradizione popolare romanesca: il Roadhouse Grill, nota catena di steakhouse italiane a imitazione Usa, e il Junsei Kaiten Sushi, imponente ristorante giapponese con tanto di parcheggio riservato. Ottimo, no?  Lo storico quartiere di Testaccio, simbolo del più puro spirito popolare, punto d’approdo di merci e materie prime, come grano e vino, che arrivavano da Ostia, insomma, il cuore della vecchia Roma, si mostra ai romani e ai turisti con due bei simboli dei (declinanti) imperi statunitensi e giapponesi.
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Dove c’era il cuore della Roma popolare, adesso c’è un Roadhouse, steakhouse del gruppo Cremonini, che vende Ribeye, New York Strip, Filet Mignon e T-Bone Steak. E un Junsei Sushi.
 
 
Appena di fronte all’Ex Mattatoio, ecco  una bella mucca di plastica, a grandezza naturale, a segnalarti la presenza del fast food.
 
E io che m’immaginavo di trovarci un mercato. Uno di quei mercati veraci, sani, che mettono allegria. Invece, sarà per via della la pioggia, ma di allegria neanche l’ombra. Quando chiedo ai ristoratori limitrofi, tutti tradizionali e storici, se questo cambiamento ha intristito anche loro, mi rassicurano. Flavio, chef e titolare di Flavio Al Velavevodetto, mentre coordina i lavori nella sua cucina, in via di Monte Testaccio, mi dice: "Fa un po' male pensare che vogliano cambiare questo quartiere. Ma non basterà un fast food a spazzare via la nostra romanità".  Neanche i titolari di Pecorino, che il Roadhouse ce l'hanno proprio sul marciapiede di fronte, temono la competizione: “A noi nun ce toccano”. Vedremo.