Innanzitutto la buona notizia: dopo il blocco dei cantieri e le polemiche, i nostri eroi riusciranno ad aprire in tempo, perfino prima del 20 giugno deciso in un primo tempo, e cioè il 14 giugno. Notizia ripresa dal corriere.it (qui) con le foto scattate da Puntarella Rossa (con elegante citazione). Ma, considerando l'improvvisa e ridicola mobilitazione per l'immediata apertura di Eataly, direi che si possono fare un po' di considerazioni e di domande. Almeno otto, qui di seguito.
1) Eataly è un grande magazzino di grande qualità. Che porta soldi, tanti. E lavoro, tanto (420 persone). Dunque, è più che benvenuto.
2) Il terminal Ostiense giaceva in condizioni disastrose da 22 anni. Non si può che essere entusiasti che finalmente venga ristrutturato e aperto.
3) Detto questo, siamo sicuri che non abbiano qualche ragione gli architetti che sostengono che è stato snaturato il progetto originale e sono stati sacrificati i volumi a vantaggio di un'opzione commerciale (fare tanto spazio per mettere tanta roba e fare soldi, tanti soldi)? Sicuri che non si potevano contemperare meglio le due esigenze?
4) Sicuri che il cantiere di Eataly non sia andato avanti nonostante la mancanza di autorizzazioni perché ragionevolmente sicuri che si sarebbe chiuso un occhio? Sicuri che la questione delle regole non sia stata presa un po' sottogamba?
5) Sicuri che sia un bene questa improvvisa mobilitazione di tutti per assicurare rapidità nel condono e nelle pratiche amministrative? Dov'erano gli amministratori e i burocrati di questa città negli ultimi mesi e anni?
6) Non è che forse ci stiamo perdendo di vista il concetto generale che la celerità e la trasparenza devono essere garantite a tutti, indiscriminatamente, e non solo in seguito a enormi e legittimi interessi economici?
7) Quanti cantieri sono fermi e imprenditori sono al palo per mancanza di autorizzazioni e per una burocrazia immobile ed eternamente ambigua?
8) Ma siamo poi proprio sicuri che apra il 14 giugno? Noi, nonostante tutto, non vediamo l'ora…