La Capa gira

Novità / cucina pugliese

Via Voghera (San Giovanni – Pigneto) Tel 06-7012811 Chiuso lunedì
 
Quando addenti il pesce spada nello spiedino, avvolto dal papavero, sollevandolo dal suo letto king size di barbabietole rosse, un po' la capa ti gira. Di piacere, s'intende. Ed eccoci qui alla Capagira, moderna osteria pugliese a Roma, che deve il suo nome a un bel film del 2000 di Alessandro Piva, girato a Bari Vecchia. Questa Capa gira è un posticino accogliente e colorato, un'oasi culinaria di tutto rispetto. Come segnala l'attenta lettrice Michela, si trova nella "Ternisfera (via Terni e dintorni), una zona tutta da scoprire, a cominciare dalla "Proposta" e dal "Killer Beer" (tra gli abitanti della zona si segnala l'ottimo Zoro, Diego Bianchi). Michela si lascia andare a un po' di nostalgia: "La Capa gira è un ottimo punto di riferimento, ma ha sostituito una vecchia osteria romana che si chiamava "Gioco liscio", e che nella zona rimpiangiamo un po'". AMBIENTE E ACCOGLIENZA Nostalgie e aparte, la Capa Gira l'hanno aperta, nel gennaio 2009, Michele Tetro e Tonio, che a Bari sono ben noti e gestiscono l'Osteria dei quattro gatti. Lo chef è Domenico Marsico, di Casamassima. L'ambiente è moderno ma ammicca alla trattoria d'altri tempi, con una grande volta ad arco, tavoli di legno chiaro, tovagliette colorate e bei piatti di ceramica. C'è una grande fotografia del porto di Bari e il pavimento di cotto. L'accoglienza è cordiale e informale, persino troppo, visto che il menù latita e bisogna destreggiarsi nell'oralità dei camerieri, che parlano svelti con tracce evidenti di accento barese. CUCINA La cucina è tradizionale, ma anche rivisitata, come dimostrano i maltagliati al nero di seppia, mandorle e gamberetti. Se volete restare nella tradizione, ma si trovano solo su disponibilità, non mancano i crudi di pesce e riso, patate e cozze. Noi ci buttiamo sugli antipasti, misti mare e terra. Straordinari: tortino di patate e polpo, il summenzionato pesce spada, un trittico di burrata, ricotta e treccia di mozzarella, una parmigianella delicata e varie altre cosine che spariscono in un attimo. Il tutto accompagnato con uno Chardonnay Monaci (Briciole), decisamente buono. A seguire, ci sono le orecchiette con la cima di rapa, face e cicorie e un'invitante frittura di paranza. Buoni anche i maltagliati di cui sopra e il trancio di spada al forno, porzione generosa e soddisfacente. Quanto al dolce, ci sono tra gli altri mousse al cioccolato e tiramisù, tutto fatto in casa. Si esce sazi, soddisfatti e rintronati.
Il conto Non è regalato, ma neanche esosissimo. Due esempi per capirci.
CENA PIU' CHE COMPLETA Antipasto 15, primo 12, secondo 20, coperto 2, bottiglia da Chardonnay 16: 65 euro. CENA MEDIA Se prendi un antipasto e un primo, dividendo la bottiglia con il commensale, arrivi a 37 euro.

Bonus: l'ottima cucina barese, la simpatia dei proprietari, la buona (sia pure ristretta) selezione di vini Malus: la pessima acustica, causata anche dall'eccessivo affollamento dei tavoli, che provoca un inquinamento vocale più che pernicioso. E' un locale particolarmente adatto ai giovani, meglio se in gruppuscolo.

I voti di Puntarella Rossa

Cucina: 7,5 Ambiente: 6 Servizio 7 Prezzi: medi Altri link utili: Il forum del Gambero Rosso 2spaghi